Dal di dentro

1997 – Il Gioco dell’ Impiccato – Lattice, ferro, cemento, polvere di marmo

Spesso il filtro usato per leggere “l’ esterno” risulta facilmente

deteriorabile, se ne perdono i confini, lo spessore, le distanze…

come pelle del corpo

tirata su scudi di difesa

dissolti nell’aria di un respiro

nel vento e nell’acqua

elemento rigeneratore.

Sentimento di donna, circolare. Il saper contenere ed essere contenuti.

La bocca del tempo fa perdere gli occhi del sentire…

asciuga il latte come sabbia

riduce i sensi a quelli di un’ affamato

di un’ assetato…

Cosa c’è oltre…

Dietro a questa volontà che ci trascina?!

Una spada affilata e appuntita, spinta con un colpo d’ anca mirato

sbuccia una pancia arrotondata su un ombelico escrescente…

Un corpo è pieno di spigoli, non occorre muoversi per ferirsi

basta stare solo un po’ più vicini…

Calzini e mutande di bambini si infilano sulla lama ad asciugare.

Il nichilismo stenta a farmi riconoscere,

stenta a farsi riconoscere:

…mia negazione!

Come un vestito a rovescio

ora sono io a ferirmi

e non importa che fuori ci sia qualcuno che spinga…

le armi ci attraversano sempre prima.

The art and the senses
Every means has its limits:
the music is blind,
the painting is silent
the paralytic sculpture

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